La storia ufficiale come cocktail IBA dell’Americano inizia solo nel 1987, quando compare nella codificazione del 1987 (5/10 Bitter Campari, 5/10 Vermouth rosso, soda, tumbler e guarnito con mezza fetta d’arancia e buccia di limone). Sostanzialmente la ricetta resta invariata come ingredienti e dosi (ad eccezione dell’introduzione dei cl), ma curiosamente nel 2011 verrà tolta la scorzetta di limone. Il motivo non lo sapremo mai, ma come nei migliori giochi di prestigio, tornerà al suo posto nel 2020, nella Sesta codificazione IBA. Al di là del nome collegato a Primo carnera, è curioso anche notare come sia uno dei preferiti da James Bond, citato sia nei romanzi di Fleming, sia 007-Casino Royale, film del 2006).

Andando a ritroso nel tempo, negli anni Trenta appare in Mille Misture di Elvezio Grassi, con le sue varianti. Ma non solo l’Americano, troveremo anche il Milano-Torino (chiamato anche “Mito”) o il Milano-Milano, una miscela di Rabarbaro Zucca e il Bitter Campari con Seltz.
Proprio sulla nascita del cocktail secondo alcuni il primo Americano nacque nel 1867, poco dopo l’unità d’Italia, al Gaspare Campari Bar a Milano; mentre altri sostengono che in realtà sia nato soltanto settant’anni dopo, precisamente nel 1930. Infatti non a caso tornerebbe con la prima apparizione nel libro di Grassi. In ogni caso Milano resta la città più accreditata, seguita immediatamente da Torino, dove è stato prodotto per la prima volta il Vermouth rosso. Da qui il mix che prende il nome da due città vicine, ma di regioni diverse: Milano-Torino.
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