2020
Martinis
- 30 ml Gin
- 30 ml Apricot brandy
- 30 ml Calvados
Procedimento: versare tutti gli ingredienti in uno shaker con ghiaccio. Shakerare e servire in una coppetta a cocktail.
Alcuni autori fanno risalire la nascita di questo cocktail nei primi anni della Grande Guerra, a Parigi. Ed in effetti il Calvados come ingrediente ce lo confermerebbe.
Nel 1950 erano in voga due o tre ricette diverse dell’Angel Face. Sicuramente la ricetta più curiosa era quella che lo faceva somigliare ad un pousse-café (un drink a strati).
Secondo il blog Saperebere.com, il nome originale dell’Angel Face era French 75 (nome identico ad un altro cocktail IBA) o semplicemente 75, come il calibro di un famoso cannone francese della Prima Guerra Mondiale. Il drink codificato dal Savoy Cocktail Book di Harry Craddock e la presenza di due basi alcoliche certifica la sua provenienza databile in inizio secolo, così come la presenza del Calvados che colloca il cocktail nel periodo post fillossserico.
Successivamente fu ribattezzato Angel Face, da Harry MacElhone, considerato padre di tutti i barman nonché fondatore dell’Harry’s Bar di Parigi, in occasione dei festeggiamenti del 19 Luglio 1919. Infatti il termine della Prima Guerra Mondiale non è l’11 Novembre 1918 (con questa data finì solo sui campi di battaglia): la Guerra si protrasse fino al Luglio successivo, però in campo diplomatico, con la Germania chiusa nel vano tentativo di ottenere uno sconto sui danni di guerra, nei lunghi mesi seguiti al Patto di Versailles.
In quel tempo Harry MacElhone lavorava in riva al Tamigi, a Londra, ed assistette ai lunghi festeggiamenti, comprensivi di una parata trionfale grandiosa, voluta dall’allora Ministro degli Esteri George Curzon I, che in questo modo voleva festeggiare il raggiungimento degli accordi di pace con la Germania, sconfitta al termine di sanguinose battaglie e di lunghissime trattative (…)
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