John Collins 2020

45 ml Gin
30 ml Succo di limone fresco
15 ml Sciroppo di zucchero
60 ml Soda Water

Procedimento:  Versare gli ingredienti direttamente in un bicchiere highball con ghiaccio. Miscelare e guarnire con una fettina di limone e ciliegia al maraschino.
(Note: Usare Old Tom Gin per il Tom Collins)

Se vogliamo parlare del John Collins, prima bisognerà dire due parole sul suo “fratello” Tom. Il Tom Collins è un cocktail che fa parte della categoria Fizz, la cui base è “l’Old Tom Gin” (trattasi di una versione dolcificata precursore del London Dry Gin, di cui ne abbiamo parlato precedentemente nella scheda del Casinò) e viene servito con ghiaccio in bicchieri grandi, tipo tumbler (i cosiddetti highballs).

La nascita del drink è stata attribuita a due fratelli: John, il primo e Tom, il secondo, della famiglia dei Collins. Lavoravano insieme al Limmer’s Restaurant di Londra e inventano la miscela usando però varietà diverse di Gin: il primo con Gin d’oltre Manica (olandese), l’altro quello londinese.

Nell’Agosto 1891, si schierò a difesa del Tom Collins un medico britannico, Sir Morell Mackenzie che scrisse un articolo e affermò che l’Inghilterra aveva dato i natali al cocktail Tom Collins e il suo ideatore era John Collins. Nell’articolo, Mackenzie citò una vecchia canzone, il cui titolo era appunto “John Collins”. Tuttavia poi si scoperse che il titolo era “Jim Collins”.

La storia non finì lì: lo scrittore americano Charles Montgomery Skinner parlò del Tom Collins, prendendolo come esempio di cocktail da esportare in Europa. Agli inizi degli anni Venti, negli Stati Uniti, l’interesse per questo cocktail, complice il Proibizionismo, finì e si persero anche le tracce delle sue origini, divenute incerte…

Curiosità: John Collins (5 Marzo 1625 – Londra, 10 Novembre 1683) è stato un matematico inglese. Fu membro della Royal Society di Londra, di cui fu bibliotecario. Il suo nome è associato alla vasta corrispondenza che ebbe con matematici di spicco, tra cui Giovanni Alfonso Borelli, Gottfried Leibniz, Isaac Newton, John Wallis, James Gregory e Christiaan Huygens. La sua corrispondenza ha fornito dettagli di molte scoperte e sviluppi del suo tempo.

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