Naturalmente saranno coinvolti anche gli alberghieri.
Fonte Orizzontescuola
Il disegno di legge sulla riforma degli istituti tecnici e professionali che istituisce la filiera tecnologica professionale 4+2, voluto dal Ministro Valditara, è Legge. La Camera, con 156 voti favorevoli, 97 contrari e 19 astenuti, ha approvato in via definitiva il disegno di legge. L’approvazione della Legge rappresenta solo il primo passo di un lungo processo. Per rendere effettiva la riforma saranno necessari: due decreti attuativi, da emanare di concerto con altri ministeri e previa intesa in Conferenza unificata, l’entrata in vigore delle disposizioni per l’attuazione entro il 31 dicembre 2024, come previsto dal PNRR e l’allineamento della riforma con il sistema degli ITS Academy.
In cosa consiste la riforma?
Tra le misure che rendono effettiva la riforma c’è l’allineamento della riforma del 4+2 degli istituti tecnici e professionali alla riforma del sistema degli Its Academy (istituti tecnologici superiori).
Entro 30 giorni dall’entrata in vigore del Disegno di Legge, previa intesa in Conferenza unificata, un decreto del Mim, di concerto con il Mef, il Mur e il Lavoro dovrà definire i criteri di stipula degli accordi, le modalità di adesione alle reti o campus e le relative condizioni di avvio, le modalità di integrazione e di ampliamento dell’offerta formativa stabilite dagli accordi e le relative attività di monitoraggio e valutazione, l’individuazione del numero massimo di istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, istituzioni che erogano percorsi di istruzione tecnica e professionale e istituzioni formative accreditate dalle regioni, rispetto a quelle attive sul territorio regionale, coinvolte nella sperimentazione, fermo restando quanto previsto dalla riforma degli Its (sulla verifica e valutazione finali e certificazione dei percorsi formativi e dei relativi crediti e sui raccordi tra il sistema universitario, gli Its Academy e le istituzioni dell’Afam).
La sperimentazione del 4+2
È già partita la sperimentazione del 4+2 avviata a gennaio scorso e alla quale da settembre altre scuole potranno decidere di aderire. Sul 4+2, un ruolo importante lo hanno le regioni che, attraverso gli accordi, possono aderire alla filiera tecnologico-professionale, assicurando la programmazione dei percorsi della filiera, e ne definiscono le modalità realizzative.
La riforma dei tecnici e professionali del 4+2,vedrà inoltre l’istituzione presso il Mim di una Struttura tecnica per la promozione della filiera tecnologico-professionale a partire dal 1 gennaio 2024: data che sarà necessariamente successiva all’entrata in vigore della riforma.
Entro 90 giorni dall’entrata in vigore della riforma, un decreto del Mim deve istituire presso questa Struttura il Comitato di monitoraggio nazionale per la filiera formativa tecnologico-professionale.
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Gli aspetti più rilevanti della riforma
La riforma vede, fra gli aspetti più rilevanti, l’introduzione del “campus”, una comunità composta da scuole, centri di formazione professionale e Its Academy, incentrata sulla centralità dello studente. La proposta include la collaborazione a tempo determinato con docenti esterni, provenienti dal mondo delle imprese, per colmare lacune di competenze tecniche.
Altro punto importante è quello relativo agli studenti dei percorsi quadriennali, che potranno accedere ai percorsi formativi degli ITS Academy e sostenere l’esame di Stato presso l’istituto professionale assegnato, costituendo dunque il modello 4+2.
L’iniziativa mira all’adeguamento e all’ampliamento dell’offerta formativa, promuovendo i passaggi fra percorsi diversi e la certificazione delle competenze acquisite.
Si prevedono anche la promozione di accordi di partenariato per incrementare l’alternanza scuola-lavoro e i contratti di apprendistato, valorizzando le opere soggette a diritto d’autore e proprietà industriale realizzate nei percorsi tecnici e professionali.
I sistemi di formazione regionale possono aderire alla sperimentazione, validata dall’Invalsi per garantire una formazione equiparabile a quella statale. È un’opportunità che estende la possibilità per gli studenti di iscriversi non solo agli ITS, ma anche all’università.
I punti fondamentali della riforma
Al fine di attivare delle attività collegate al territorio vengono introdotte delle quote di orario a disposizione della scuola che vanno dal 14,8% per il biennio, al 17,6% per il secondo biennio e 43,75 per il quinto anno. Un utilizzo non obbligatorio, ma facoltativo.
questo si aggiunge anche la quota dell’autonomia pari al 25% dell’orario con il fine di potenziare gli insegnamenti o di attivarne dei nuovi. Percentuale che per il quinto anno diventa del 30% con lo scopo di attivare, in coerenza con il PECUP, tirocini, stage, percorsi orientativi e rafforzare i collegamenti con il mondo del lavoro anche a livello internazionale.
La riforma prevede anche una rimodulazione degli orari, che vengono così articolati:
- primo biennio: 1221 ore parte generale (sarà ridotta di 99 ore), 891 ore parte di indirizzo (sarà aumentata di 99 ore);
- secondo biennio 990 ore (parte generale), 1122 ore (parte di indirizzo);
- quinto anno: 990 complessive (462 ore parte generale, 528 ore parte di indirizzo. Con riduzione di 33 ore ciascuna).
Arrivano i patti educativi 4.0. Si tratta di accordi che gli istituti tecnici e professionali possono instaurare con ITS, Università, enti di ricerca, di formazione, nonché imprese con lo scopo di condividere il bagaglio di conoscenze e usufruire di laboratori avanzati, nonché di realizzare percorsi PCTO innovativi.
Altra novità riguarda la formazione dei docenti. Questi potranno effettuare corsi di formazione all’interno delle aziende con le quali le scuole instaureranno rapporti di collaborazione. Una soluzione che punterà a una maggiore interrelazione tra i due mondi e una acquisizione di conoscenze da parte delle istituzioni scolastiche che potranno spendere ai fini del potenziamento dell’offerta formativa maggi0rmente corrispondente al mondo del lavoro.
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La sperimentazione della nuova filiera 4+2
Il Ministero ha già fatto partire la sperimentazione della nuova filiera tecnologico-professionale (4+2), permettendo fino al 10 febbraio l’iscrizione a tali percorsi.
La nuova filiera tecnologico-professionale 4+2 valorizza e arricchisce gli indirizzi di studio dell’Istruzione tecnica e professionale rendendoli più:
- efficaci per sviluppare le competenze chiave necessarie per la vita e per l’ingresso nel mondo del lavoro;
- connessi con il mondo del lavoro, con un’attenzione particolare ai nuovi lavori e alle professionalità emergenti;
- attrattivi, poiché basati su esperienze pratiche e laboratoriali;
- aperti alle opportunità di studio e di lavoro anche all’estero;
- collegati in maniera ancor più diretta alle realtà produttive dei territori.
Gli studenti iscritti:
- raggiungono con un anno di anticipo il profilo in uscita del quinto anno di corso degli indirizzi di studio come avviene in molti altri Paesi europei;
- usufruiscono di opportunità formative direttamente collegate alle imprese e alle nuove professioni grazie all’apporto di lezioni e di attività laboratoriali tenute da esperti provenienti dalle aziende e dal mondo del lavoro;
- fanno esperienze dirette e concrete, grazie al potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro e dell’apprendistato formativo;
- sviluppano competenze orientate alla specializzazione tecnologica grazie al collegamento organico e strutturato con gli Istituti Tecnici Superiori (ITS Academy);
- raggiungono le competenze STEM e linguistiche richieste per l’accesso al mondo del lavoro mediante il rafforzamento delle iniziative di internazionalizzazione.
A quattro anni gli studenti conseguono il diploma con lo stesso valore legale di quello quinquennale e potranno continuare con un percorso di due anni in un ITS Academy oppure iscriversi all’università o lavorare.
Ddl-Riforma-Tecnici-e-Professionali
La fonte dell’articolo è Orizzontescuola.it