Un caffè al bar? Presto costerà 2 euro

Bere un caffè al bar, per 2 euro. Pare uno scenario da incubo per gli appassionati del rito mattutino, ma è quel che teme si verifichi nei prossimi mesi Cristina Scocchia, amminisratrice delegata di IllyCaffè.

La manager ha spiegato le ragioni dei timori al meeting di Rimini, intervistata da AdnKronos. “Siamo sempre nella tempesta, il mercato continua a essere caratterizzato da un prezzo del caffè verde che è molto volatile e da un trend rialzista senza precedenti. Oggi il caffè verde costa 245 cents per libbra, il 66% in più dell’anno scorso, oltre il doppio rispetto a 3 anni fa. E questo ci spiega perché in tre anni il costo della tazzina del caffè che beviamo al bar è aumentato del 15%, e adesso costa in media un euro e mezzo in Italia – ha detto – E si stima che aumenterà ancora, e che possa arrivare a toccare i 2 euro nei prossimi mesi se queste pressioni rialziste sul costo del caffè verde, la materia prima, continueranno”.

Soltanto il mese scorso, parlando alla Bloomberg anche Giuseppe Lavazza aveva sollevato il timore di prezzi in crescita ancora nel 2025. “Non abbiamo mai visto nulla del genere nella nostra industria, e con effetti così duraturi”, si diceva in quell’occasione.

Scocchia ha ricordato le ragioni dei rincari, che partono dal cambiamento climatico “che potrebbe dimezzare i terreni coltivati entro il 2050. Basti pensare a quanto sta succedendo in questi mesi: si passa dalle piogge torrenziali in Brasile alla siccità in Vietnam. Ma nel breve e medio termine la filiera è sotto pressione anche a causa del problema legato al canale di Suez, che ha fatto lievitare i costi e allungato i tempi, e a causa delle speculazioni che riguardano più in generale le soft commodities”.

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